Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Sabato 23 Novembre ore 21:30_Istituto Musicale città di Rivoli G. Balmas

Maria si emancipa dal destino, già scritto, di bambina e donna sottomessa; Laura scopre di essere schiava di un ideale di felicità che passa attraverso le decisioni di un uomo come suo complemento assoluto; Lidia smette di ricomporre a tutti i costi i cocci di una relazione che la avvilisce, la pietrifica, la annulla; Maria reagisce all’egoismo di un “giocatore d’azzardo”, traditore seriale che distrugge il suo amor proprio e congela ogni suo passo verso una vita migliore. In occasione delle celebrazioni per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, “In memoria di noi” ci mostra l’anticamera della violenza in lucide prese di coscienza che portano alla riappropriazione della memoria del corpo e della mente.

Sabato 23 Novembre presso l’Istituto Musicale di Via Capello 3, le voci recitanti di Daniela Dosio e Graziella Rossi con Silvia Cucchi al pianoforte, Hanpa-Lau all’handpan e le allieve di canto dell’Istituto Musicale Città di Rivoli, ricostruiscono le storie di  Maria, Laura, Lidia, e ancora Maria, donne che scelgono di voltare pagina attraverso la ricostruzione di un’identità negata. “Figlie di”, “mogli di”, “compagne di”, imbevute della cultura della rinuncia, dell’insicurezza, della mancanza di ambizione, ritrovano, tra le maglie di ricordi sopiti, la forza sconosciuta e improvvisa dell’autoconservazione; questi volti portano i segni di quella quotidianità deprecabile, ma apparentemente “non allarmante” – perché ormai norma –  che prepara il terreno al dramma, percepito in esistenze consumate nel silenzio, nell’insoddisfazione, nella paura di non essere abbastanza, nella tendenza pericolosamente istintiva a sentirsi “parte di” un uomo, per abitudine e per destino.

“In memoria di noi” si costruisce su questa normalità insidiosa, non circoscritta, non controllata, pericolosa: la stessa che consente l’escalation di tensioni, maltrattamenti, violenze psicologiche, verbali, fisiche, economiche, sessuali, sulla donna come primo dei soggetti “deboli” della coppia e della società, circostanza non determinante, diretta emanazione e prolungamento di una schiera dominante che ne stabilisce ruoli, opportunità, sorte. Questa “Memoria”, liberamente tratta da “Uomini” di Teresa Fessia, è la memoria negata e ritrovata dell’identità delle quattro protagoniste che sono riuscite a rinascere; ed è, con un monito, la memoria di quelle donne che, a differenza di Mara, Laura e Lidia, non ce l’hanno fatta.